
La chiamerò come te: Michela
Quando Michela ha ricevuto la mail del Charity Work Program, da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha capito subito che quella era l’occasione che stava aspettando.

Quando Michela ha ricevuto la mail del Charity Work Program, da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha capito subito che quella era l’occasione che stava aspettando.

Ogni mattina, quando il sole inizia a scaldare le strade polverose di Kampala, Namuli si alza sperando in una cosa sola: trovare un lavoro per riuscire a portare a casa un po’ di cibo per sé e per la sua famiglia.

Lo scorso novembre, in una fredda serata milanese, Daniele, sua moglie Paola, i loro due bambini e il nonno hanno fatto visita all’osservatorio astronomico di Milano.

Ogni anno, tanti giovani decidono di partire per vivere un’esperienza di volontariato con Fondazione Italia Uganda. Alcuni lo fanno per mettersi alla prova, altri per dare un significato diverso al proprio tempo.

Quello di Vittoria, responsabile della raccolta fondi in Fondazione Italia Uganda, non è solo un ritorno in Uganda: è un ritorno alle origini, a quella scintilla che, oltre sessant’anni fa, ha acceso la missione di padre Giovanni Scalabrini.

Nel cuore delle baraccopoli di Kampala, in Uganda, vive la piccola Stellah.

Miriam ha 9 anni, frequenta la quarta elementare alla Kireka Barracks Army Schoo e ha già imparato cosa significa vivere nella paura.

Joyce ha solo 11 anni, ma sulle sue spalle pesa già una responsabilità enorme: garantire l’acqua alla sua famiglia.

Anche se non dovrebbe andare così, ci sono vite che appena iniziate si trovano subito davanti a ostacoli enormi. Come nel caso della piccola Happy Poline, che abbiamo incontrato in un piccolo villaggio dell’Uganda.

Viaggio tra le case, i sogni e le difficoltà delle famiglie di uno slum di Kampala