Un anno speciale

Un anno speciale

la missione di padre john compie 60 anni!
1964-2024

Sono passati sessant’anni da quando padre Giovanni arrivò per la prima volta in Uganda: era il 1964 e lui era un missionario trentenne, “non certo bambino”, animato da una forte fede e da un grande desiderio di condividere la propria vita.

Oggi, vogliamo celebrare insieme a te questo importante anniversario, continuando a portare avanti la sua missione proprio come lui ci ha indicato: investire nell’educazione dei più giovani così che la comunità possa nel tempo raggiungere una propria autonomia.

In questa pagina speciale, dedicata ai 60 anni della missione di padre Giovanni, condivideremo nel corso dell’anno dei capitoli tratti dal libro “Volevo far germogliare l’Africa”. Seguiremo padre John a bordo della sua jeep nella savana africana, tra animali feroci e donne partorienti; gli saremo accanto quando contratta e compra mulini per la sua gente e sorrideremo insieme a lui mentre ricorda di quella messa alla quale aveva partecipato anche un grande serpente… del resto:

"La vita di padre John è stata un'avventura tumultuosa per fare del bene a tutti"

PDF, 5MB

La storia di Dorotea

“…era una donna che si muoveva carponi, sulle ginocchia e sulle mani. Era giovane, con un viso bellissimo, ma era poliomielitica. Le ho costruito una casetta e dato un piccolo mulino. Lei rimaneva lì, a guardia del mulino che le avevo affidato. Nessuno la importunava, perché da lei proveniva una forza che nessuno sapeva spiegarsi. Sapete qual era il suo segreto? Una fede incrollabile!”

Dorotea ha incontrato per la prima volta padre Giovanni lungo la strada, mentre si apprestava a raggiungere la cappella per pregare. Padre John ha visto subito in lei una luce speciale: la luce di chi, nella sofferenza, è in grado di risplendere, perché sa di avere Dio dalla sua parte. Ed è proprio da questo primo incontro che nascerà un’amicizia destinata a durare tutta la vita!

Oggi, quella stessa “gioia, speranza e fiducia” che Dorotea trasmetteva in tutti, la rivediamo negli occhi e nel sorriso di Suor Lucy, che ogni giorno si prende cura di 47 bambini disabili e abbandonati nella sua casafamiglia.